OK SALUTE E BENESSERE: Alito pesante, il collutorio non risolve il problema
Il primo istinto è quello di correre al supermercato o in farmacia per fare incetta di spray e collutori. In genere si pensa che servano a rinfrescare l’alito, ma è un falso mito: danno solo un sollievo temporaneo, spiega Clotilde Austoni odontoiatra specialista in chirurgia odontostomatologica, responsabile del centro di odontoiatria infortunistica riabilitativa dell’Istituto Galeazzi di Milano. Usare questi prodotti senza risolvere le cause che stanno a monte dell’alitosi serve a ben poco: un po’ come applicare il deodorante senza aver fatto la doccia. La prima cosa da fare è capire se il problema è occasionale, legato esclusivamente a quello che mangiamo, oppure se persiste per più giorni o tende a ripresentarsi di frequente. Per scoprirlo si può fare il classico test di autovalutazione dell’alito che abbiamo provato tutti prima di un bacio importante: basta mettere le mani a conchetta davanti al viso e annusare l’aria che emettiamo dalla bocca. Altrimenti si può versare un po’ di saliva sul dorso della mano per giudicarne l’odore. Se la prova non viene superata più e più volte allora è d’obbligo una visita dal dentista, perché nell’80- 85% dei casi l’alitosi nasce proprio dalla bocca, ricorda Austoni.
La prima causa è la cattiva igiene orale: basta dimenticare di passare il filo interdentale prima di andare a letto perché microscopici residui di cibo fra i denti vadano in putrefazione. Questo favorisce la proliferazione dei batteri, che producono composti volatili dello zolfo responsabili dell’odore sgradevole. I microrganismi sono più attivi di notte, quando diminuisce la produzione di saliva e perciò può capitare a tutti di svegliarsi al mattino con l’alito pesante. A volte però il cattivo odore può dipendere anche dal tartaro che si nasconde sotto le gengive che può essere rimosso solo con una seduta di igiene e pulizia professionale dal dentista, da fare almeno due volte l’anno. L’appuntamento può diventare occasione per verificare se ci sono anche altri problemi della bocca che possono contribuire all’alitosi: i più comuni sono le malattie di origine batterica come la carie, l’infiammazione delle gengive che nello stadio più avanzato, quello di parodontite meglio nota come piorrea, può coinvolgere anche l’osso causando la perdita dei denti. L’occhio attento dello specialista sarà anche in grado di valutare se l’alitosi dipende da una scarsa produzione di saliva, un fluido che gioca un ruolo fondamentale non solo per digerire il cibo, ma anche per lubrificare la bocca e ripulirla dai batteri. La secchezza del cavo orale, la cosiddetta xerostomia, può essere causata dall’assunzione cronica di alcuni farmaci come anticoagulanti, diuretici, alcuni antipertensivi, antidepressivi, oppure può essere il sinonimo di malattie autoimmuni, problemi alla tiroide o diabete non controllato precisa la dottoressa Austoni.
Per gestirla è importante idratare la bocca bevendo acqua regolarmente, utilizzando prodotti lubrificanti specifici che possono essere acquistati in farmacia su consiglio del medico, dentifrici, collutori, spray e gel idratanti. Una volta esclusa la possibilità che l’alitosi nasca proprio dal cavo orale, bisogna continuare a indagare spingendosi oltre. L’abitudine al fumo è sicuramente la prima indiziata da eliminare, ma non vanno trascurate anche altre possibilità come le tonsilliti, le sinusiti e reflusso gastroesofageo che porta alla bocca i succhi gastrici acidi e maleodoranti. Anche per questo motivo la prevenzione dell’alito pesante comincia a tavola. La prima regola è quella di evitare cibi difficili da digerire: aglio, cipolla e peperoni sono un grande classico, ma anche la carne rossa e le proteine animali in generale soprattutto di sera possono dare qualche problema. L’alcol va ridotto perché aumenta l’acidità e andrebbero evitati anche ripetuti spuntini tra un pasto e l’altro, dolci e non: continuare a smangiucchiare a più riprese aumenta l’acidità della bocca e se la saliva non fa in tempo a riequilibrare il pH, lo smalto dei denti rischia di indebolirsi perchè attaccato dai batteri responsabili della carie, aggiunge l’esperta. Non ha senso mangiare una mentina dopo l’altra nella speranza di coprire i cattivi odori, meglio tenere ben idratata la bocca ed eseguire una corretta igiene orale.
Se proprio serve un aiutino quando ci troviamo fuori casa, conclude l’odontoiatra, basta masticare per 45 minuti un chewing-gum allo xilitolo: grazie a questo dolcificante di origine vegetale sgradito i batteri della carie, ne limita la proliferazione, inoltre con la sua azione meccanica il chewing gum contribuisce a rimuovere i residui macroscopici di cibo dai denti, stimolando la produzione di saliva che deterge il cavo orale ristabilendo il giusto pH.